Preloader
Questo sito usa cookie di tipo funzionale e statistico e cookie di profilazione anche di terze parti. Cliccando su "ACCETTO" saranno attivati tutti questi cookie.
Continuando la navigazione saranno attivati esclusivamente i cookie di tipo funzionale e statistico. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta l' Informativa Estesa.

Storia

L’arte pasticcera è una passione che la famiglia Garbujo porta avanti da più di un secolo, un sapere tramandato di generazione in generazione e sempre in continua evoluzione.

Pasticceria Garbujo

una storia d’altri tempi, che riemerge da

vecchie foto in bianco e nero

1882

Luigi Garbujo, bisnonno degli attuali proprietari, fonda insieme alla moglie Emilia una piccola realtà artigianale che in breve tempo diventa nota e conosciuta in tutto il feltrino. All’inizio del Novecento il “Biscottificio F.lli Garbujo” di Fonzaso era già una piccola industria i cui prodotti venivano spediti anche molto lontano.

Durante i primi anni del ‘900 il figlio Carlo decise di lasciare la ditta paterna per seguire la propria strada: si trasferì a Venezia per lavorare come apprendista presso la famosa pasticceria Rosa-Salva, con il desiderio di imparare tutto del grande patrimonio di conoscenze e cultura che era la pasticceria tradizionale veneta e veneziana.

pasticceria-garbuio-luigi-emilia
dina

1925

Maturata l’esperienza veneziana, negli anni venti Carlo Garbujo si trasferisce a Feltre dove apre la propria attività, subito famosa perché era l’unico locale della zona dove si poteva bere la cioccolata calda in tazza e trovare altre specialità della rinomata pasticceria veneziana.
La vetrina della pasticceria riportava un’insegna originale e unica nel suo genere per quegli anni: “bar antialcolico”.

L’attività riscuote un grande successo, che permette a Carlo e alla moglie Dina, infaticabile collaboratrice, di acquistare nell’anno 1925 l’edificio in via Tiezze dove allora come ancor oggi ha sede la pasticceria.

bar-antialcolico
gianfranco-e-antonietta-2

1960

Negli anni sessanta la nuova generazione, soprattutto per merito di Antonietta, moglie di Gianfranco Garbujo, coglie il nuovo clima e il boom economico: con qualche rischio rilancia l’attività puntando sempre sulla qualità superiore della produzione ma anche su un nuovo mercato più articolato e più vasto.
Risale a questo periodo l’esperienza della “Garbujo Panettoni” e la specializzione nell’uso esclusivo di materie prime naturali e di alta qualità.

1986

Negli anni ottanta la gestione passa alla terza generazione familiare (quarta se si considera anche il bisnonno Luigi): i fratelli Carlo e Roberto Garbujo che ancor oggi gestiscono questa realtà feltrina di eccellenza. Durante il decennio successivo negozio e laboratorio sono completamente e modernamente ristrutturati e la “Pasticceria Garbujo” diventa la solida attività artigianale che è ancora oggi.

biasetto

L’attività gestionale e la filosofia aziendale sono ancora oggi impostate sull’uso esclusivo di materie prime naturali, fresche e di prima qualità. La produzione si articola ora su più linee, alcune nel rispetto delle tradizioni e delle ricette classiche, altre più attente alla ricerca del nuovo, al modificarsi dei gusti ed all’evolversi della società e del mercato, conservando però il desiderio di comunicare emozioni e trasmettere tradizioni e cultura gastronomica.